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Comunicato stampa Mira Fuori del Comune


"Anche Mira dice no al Patto di Stabilità e si alla ripublicizzazione di cassa depositi e Prestiti"

Approvato ieri in Consiglio Comunale a Mira l'ordine del giorno che chiede la messa in discussione del patto di stabilità interno, delle politiche di austritàsu e la ripublicizzazione di Cassa depositi e Prestiti.

L'odg è stato presentato dal Gruppo Mira Fuori del Comune  e sottoscritto dal gruppo  5 Stelle.
Esprime soddisfazione il Capogruppo Mattia Donadel per l'approvazione di un documento politico già approvato in diversi Comuni d'Italia e presenato in molti altri. 
La presentazione di questa delibera nei Consigli Comunali di tutto il Paese rientra tra le azioni della Campagna Nazionale  lanciata dal Forum dei Movimenti per una Nuova Finanza Pubblica e Sociale contro il Debito Pubblico e per la ripubblicizzazione di Cassa depositi e Prestiti.
L'obiettivo è quello di mettere in discussione le politiche di austerità a partire dal baso, e dai Comuni gli enti territoriali che più di tutti gli altri si trovano a fronteggiare gli effetti devastanti causati politiche di austerità messe in atto dall'Europa e dai Governi bipartisan degli ultimi anni, che impoveriscono fasce sempre più ampie di popolazione a vantaggio delle lobby bancarie e finanziarie.

Il braccio armato delle politiche che strangolano gli Enti Locali costringendoli a vendere il patrimonio pubblico e a privatizzare i servizi pubblici locali è proprio Cassa Depositi e Prestiti, un ente nato per sostenere gli Enti Locali e che ora agisce in maniera privatistica usando i 240 miliardi dei correntisti postali. Scardinare il Patto di Stabilità, Ripublicizzare Cassa Depositi e Prestiti (estromettendo le Fondazioni Banacrie) per farla tornare alla sua funzione originale di sostegno al credito agevolato per i Comuni potrebbe essere la chiave di volta per colpire la speculazione finanziaria e far ripartire l'economia buona.
Nel precedente Consiglio Comunale è stata approvata anche un'altra proposta di delibera proposta da Mira Fuori del Comune che istituisce la Commissione Consiliare Straordinaria per l'audit del debito del Comune (ca. 1.920.000 euro/anno su un bilancio di ca. 26.700.000 euro).
Da sottolinerae l'esito della votazione: Favorevoli: Mira Fuori del Comune, Movimento 5 Stelle; astenuto il PD che forse non riteneva opportuno contestare le politche di massacro sociale portate avanti dai Governi Monti, Letta e Renzi di cui proprio il PD è stato protagonista. Pilatesca la non paretciapzione al voto
di Noi per Mira e Forza Italia.

Sotto il testo approvato.

 

 


Oggetto:  ordine del giorno su patto di stabilità e Cassa Depositi & Prestii



PREMESSO
- che la crisi globale nella quale anche il nostro Paese si trova immerso ormai da diversi anni ha provocato un drammatico impoverimento di ampie fasce della popolazione, sottoposte a perdita del lavoro, del reddito, della possibilità di accesso ai servizi, con preoccupanti segnali di diffusione di disperazione individuale e sociale;

- che gli enti locali, essendo luoghi di prossimità degli abitanti, sono più direttamente coinvolti dalla drammaticità dei problemi e dei bisogni emergenti, con la necessità di mettere in campo interventi a largo raggio nel campo dei beni comuni, dei servizi pubblici, del welfare locale e della promozione di nuove opportunità di economia sociale territoriale;

CONSIDERATO
- che le condizioni della finanza pubblica e gli impegni assunti in sede europea con il Patto di Stabilità e Crescita, nonché i vincoli, attraverso il Patto di Stabilità interno, posti ai vari livelli di amministrazione locale, rendono estremamente complicato fino alla concreta impossibilità, anche laddove ve ne siano le condizioni, ogni intervento volto a programmare finanziamenti in direzione delle necessarie politiche sociali e ad effettuare investimenti nel campo dei beni comuni, dei servizi pubblici e dell'economia territoriale, con la concreta possibilità di vanificazione della stessa funzione pubblica degli enti locali;

CONSIDERATO INOLTRE
- che, mentre fino al 2003, gli enti locali potevano, per i propri investimenti, avvalersi di prestiti a tasso agevolato da parte della Cassa Depositi e Prestiti, ovvero l'ente di raccolta dell'ingente risparmio postale dei cittadini, oggi tale possibilità è preclusa dalla trasformazione di Cassa Depositi e Prestiti in società privatistica, i cui interventi sono esclusivamente finalizzati alla redditività degli stessi e sempre più orientati a fungere da leva finanziaria per i grandi capitali interessati alle grandi opere, alla privatizzazione dei servizi pubblici locali e alla dismissione del patrimonio pubblico;

- che Cassa Depositi e Prestiti negli ultimi anni ha ingenerato ingenti profitti che, in parte consistente, sono stati distribuiti come dividendi agli azionisti, a fronte di una difficoltà sempre maggiore per l'accesso al credito da parte degli enti locali, nel contesto della crisi e delle politiche fiscali restrittive imposte dallo Stato;

RILEVATO
- che gli investimenti finalizzati alla riappropriazione e gestione dei beni comuni -a partire dalla ripubblcizzazione del servizio idrico integrato, come disposto dal referendum del 2011-, alla tutela idrogeologica del territorio, alla messa in sicurezza del patrimonio pubblico e degli edifici scolastici, alla realizzazione di opere pubbliche finalizzate all'espansione dei servizi e del welfare locale; a garantire il diritto all'abitare e al sostegno all'occupazione e alla riconversione ecologica dell'economia sono essenziali per sostenere diritti e bisogni delle comunità locali e, dal momento che il privato non promuove tali investimenti perché non redditizi soprattutto nel breve termine,   possono svolgere un’importante funzione anticiclica producendo occupazione socialmente ed ambientalmente utile;

- che in particolare il vincolo del 4% della spesa generale per il pagamento degli interessi sul debito non consente anche agli enti locali più virtuosi di accendere nuovi mutui, mentre i nuovi vincoli imposti dal Patto di Stabilità interno anche ai Comuni sotto i 5.000 abitanti collegano ulteriormente gli investimenti ai vincoli generali imposti sulla spesa corrente;

- che, nonostante la radicale trasformazione cui è stata sottoposta la Cassa Depositi e Prestiti, rimane in vigore quanto stabilito dall’art.10 del D. M. Economia del 6 ottobre 2004 che così recita : “ I finanziamenti della Cassa Depositi e Prestiti rivolti a Stato, Regioni, Enti Locali, enti pubblici e organismi di diritto pubblico, costituiscono ‘servizio di interesse economico generale’ “.

RITENUTO
- che non sono ulteriormente sopportabili politiche di austerità che scaricano gli oneri del peggioramento dei conti pubblici sugli enti locali, vanificandone la funzione pubblica e sociale, soprattutto d fronte al drammatico peggioramento della condizione di sempre più vaste fasce di popolazione;

- che beni comuni come l’acqua, il territorio, l’energia, i servizi pubblici essenziali come quelli deputati a garantire un welfare locale di qualità, e gli interventi per favorire un'economia sociale territoriale siano essenziali per le comunità locali e non possano in alcun modo essere sottratti alla stessa, condizionandone la fruizione da parte di tutti i cittadini e limitandone la piena partecipazione al loro governo e alla loro gestione democratica;


IL CONSIGLIO COMUNALE DELIBERA
1) Di approvare la premessa quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, che qui di seguito s’intende integralmente riportata;

2) Di rivolgere con il presente atto formale richiesta al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Governo e al Parlamento di porre in essere provvedimenti normativi che prevedano l'immediata esclusione dal perimetro dei coefficienti relativi alla definizione del Patto di Stabilità interno di tutti gli investimenti finalizzati alla realizzazione dei servizi essenziali alla comunità e riconducibili alle categorie dei beni comuni e del welfare locale, nonché per interventi di riduzione dei consumi energetici di edifici e infrastrutture esistenti e sviluppo del settore artistico culturale, quale settore trainante dell'economia italiana;

3) Di rivolgere con il presente atto formale richiesta al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Governo e al Parlamento di porre in essere un provvedimento normativo volto a ripristinare, a partire dalla trasformazione in ente di diritto pubblico, l’originale funzione sociale della Cassa Depositi e Prestiti, quale ente finanziatore a tassi calmierati degli investimenti degli Enti Locali.  Di richiedere, in questa prospettiva, che tra gli investimenti prioritari da sostenere tramite Cassa Depositi e Prestiti venga posta la ristrutturazione e l’ammodernamento delle reti idriche su tutto il territorio nazionale e la ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico, in linea con l'esito referendario del giugno 2011;

4) Di impegnare con il presente atto il Sindaco e la Giunta:

a)      ad avviare un negoziato con il Governo e con Cassa Depositi e Prestiti, eventualmente con il concorso di altri enti locali, per rinegoziare i mutui in essere contratti prima dell'ingresso nell'area Euro, al fine di poter accendere da subito nuovi mutui con Cassa Depositi e Prestiti per investimenti necessari e urgenti;

b)      a farsi portavoce in ogni sede istituzionale e in sede ANCI, affinché vengano riscritte le regole del Patto di Stabilità interno, a partire dall'inderogabile necessità di sganciare dal meccanismo gli investimenti finalizzati a realizzare servizi pubblici essenziali e a garantire il welfare locale;

c)      a farsi portavoce in ogni sede istituzionale e in sede ANCI, affinché venga presa posizione sul ruolo della Cassa Depositi e Prestiti in direzione di quanto affermato nella presente delibera;

d)      a opporsi, in ogni sede opportuna, a ogni tentativo normativo per imporre la vendita delle partecipazioni comunali nelle società di gestione dei servizi pubblici locali;

e)      di attivarsi nelle forme e nei modi ritenuti più opportuni per aprire il confronto con l’intera cittadinanza su questi temi e sulle possibili azioni da intraprendere
 

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